WelfareGOV, il sistema informativo del sociale
La gestione dei procedimenti amministrativi
WelfareGOV è la piattaforma cloud di Clesius pensata e sviluppata per consentire alle Amministrazioni di gestire procedimenti legati alle politiche di welfare locale che richiedano, secondo ai vari regolamenti, valutazioni basate su “means test” ( ISEE, ulteriori criteri di selezione dei beneficiari, ISEE di prestazione, ICEF, Quoziente Familiare ).
Da un punto di vista organizzativo WelfareGOV è una banca dati sul web, in cui ( via browser ) confluiscono le pratiche di concessione di prestazioni sociali agevolate, progettata per semplificarne le procedure amministrative, aumentando la loro efficienza e riducendo i tempi di erogazione ed i costi di gestione.
WelfareGOV è diventato nel tempo un vero strumento di governo per la progettazione e simulazione delle politiche sociali con una capacità previsionale molto accurata: conservando, oltre che ai dati previsti dall’indicatore ( ISEE, ICEF.. etc ) anche i dati delle specifiche politiche sociali ( esito della pratica incluso ), le Amministrazioni possono infatti effettuare una pianificazione dettagliata delle risorse da assegnare alle diverse politiche sociali mediante la realizzazione di scenari che consentono di valutare a priori l’impatto sugli stanziamenti di una nuova politica sociale o di una modifica regolamentare.
WelfareGOV, inoltre, agevola i controlli sulle autocertificazioni attraverso lo sviluppo di indicatori di congruità ricavabili dalle indagini sui consumi e l’incrocio e l’integrazione dei dati dichiarati con quelli rilevabili tramite l’accesso alle banche dati su beni e servizi.
Il lavoro dell'assistente sociale
L’acuirsi del fenomeno della povertà, indotto dalla crisi economica, sta conducendo tutti i servizi a confrontarsi sul significato di povertà e sulle teorie e strategie adottate dalle politiche pubbliche per affrontarla.
Una prima risposta in questo senso viene dall’approvazione del ReI – Reddito di Inclusione con il quale si vuole introdurre un modello operativo che intende organizzare le risorse del servizio sociale in modo diverso da quanto fatto tradizionalmente, allo scopo di garantire che le operazioni quotidiane di presa in carico di soggetti con svantaggio sociale siano più coerenti a una strategia di empowerment che ad una strategia meramente assistenziale. Recenti analisi, infatti, hanno messo in evidenza come le dimensioni di aiuto non possono più soddisfare solo criteri di compensazione delle carenze, ma devono consentire di potenziare maggiormente le risorse e le abilità di ciascuno, allo scopo di portare le persone che interrogano i servizi, ad essere più capaci di convertire le proprie risorse in benessere, di “autopromuoversi” e di costruire un proprio progetto di vita.
In questo contesto, per gli strumenti in uso al servizio sociale professionale – come la cartella sociale informatizzata ©Clesius – rimane centrale il tema della flessibilità che deve garantire una veloce e intuitiva gestione dei processi di presa in carico collegati alla sempre maggiore “stratificazione” degli interventi previsti dal sistema di welfare locale.
Il processo di presa in carico
I processi caratteristici legati ad una valutazione del bisogno si basano sull’analisi della situazione delle persone che accedono al Servizio Sociale con l’obiettivo di raccogliere tutte le informazioni necessarie alla definizione di un piano di intervento articolato e volto ad affrontare in modo globale e coerente i diversi aspetti della vita del soggetto.
Il processo di aiuto dei servizi sociali, generalmente, si può riassumere ed articolare nelle seguenti fasi:- Accesso e orientamento
- Valutazione del bisogno
- Elaborazione del progetto individuale
- Erogazione del servizio
- Valutazione finale e conclusione

Il pre-assesment consente la prima raccolta di informazioni sul nucleo familiare finalizzata ad orientare gli operatori e le famiglie nella decisione sul percorso da svolgere per la definizione del progetto e a determinare la composizione dell’eventuale Equipe Multidisciplinare che dovrà accompagnare e attuare il progetto stesso.
Tecnologia e sicurezza
La strategia Cloud della PA nasce per favorire l’adozione del modello del cloud computing nelle pubbliche amministrazioni italiane, in linea con le indicazioni della Strategia per la Crescita digitale del Paese e con le previsioni del Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2019 – 2021, e per qualificare servizi e infrastrutture cloud secondo specifici parametri di sicurezza e affidabilità idonei per le esigenze della PA, nel rispetto dei seguenti principi:
- miglioramento dei livelli di servizio, accessibilità, usabilità e sicurezza;
- interoperabilità dei servizi nell’ambito del modello Cloud della PA;
- riduzione del rischio di «vendor lock-in», ossia creazione di un rapporto di dipendenza col fornitore del servizio;
- riqualificazione dell’offerta, ampliamento e diversificazione del mercato dei fornitori;
- resilienza, scalabilità, «reversibilità» e protezione dei dati;
- apertura del mercato alle Piccole e Medie Imprese (PMI).













